I mutui a tasso fisso Inpdap sono quei finanziamenti agevolati dedicati a dipendenti pubblici e pensionati iscritti alla gestione ex Inpdap attualmente gestita dall’Inps.
L’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica non esiste più, il governo Monti con la legge di stabilità nel 2012 lo ha accorpato all’INPS dandogli tutte le funzioni, tra cui la possibilità di gestire prestiti e mutui agevolati.
Mutui Inpdap e tassi fissi di interesse 2024
Quando si richiede un mutuo bisogna scegliere la tipologia di tasso, se fisso o variabile. Anche nel caso dei finanziamenti ex Inpdap si pone questa questione per coloro che vogliono accedere ai fondi. Il tasso fisso è stato stabilito dal 2015 al 2.95% ed è stato poi modificato nel 2024 dall’introduzione di un metodo di valutazione differente che serve a calcolare il tasso fisso in misura ad una serie di caratteristiche che vengono denominate loan-to-value.
In questo modo il tasso varia in base agli anni di durata del finanziamento, alla quantità di cifra che si intende finanziare se meno del 50%, tra il 50% e 80% o cifra totale. Nel caso di un mutuo richiesto all’80% per 10 anni si avrà un tasso dell’1.33% mentre per un finanziamento a 30 anni per un importo pari al 100% si avrà un tasso del 2.65%. Per il tasso variabile invece dipendente dall’Euribor a sei mesi che viene aggiornato a seconda di alcuni punti e cambia di semestre in semestre.
Destinatari mutui ex Inpdap a tasso fisso
Coloro che possono fruire di questo finanziamento agevolato sono, come detto in precedenza, i dipendenti pubblici o pensionati ex dipendenti pubblici che abbiano maturato almeno un anno di lavoro o che siano titolari di un contratto a tempo indeterminato in corso. Il mutuo può essere richiesto solo per alcuni motivi ovvero l’acquista della propria casa (con limiti molto rigidi), la ristrutturazione del proprio immobile e l’acquisto di un box auto o un garage.
Condizioni, obblighi e vincoli del mutuo Inpdap
Questo mutuo, essendo erogato ad un tasso particolare può essere richiesto solo se si tratta dell’acquisto della prima casa, immobile che non deve essere di lusso, inoltre deve essere libero e disponibile, esclusivamente in Italia e destinato all’utilizzo quindi, dopo l’acquisto è fondamentale che la propria residenza sia in quel luogo.
Nessuna persona appartenente al nucleo familiare convivente del richiedente deve possedere un altro immobili sul territorio nazionale, vi sono delle eccezioni sulla base del quale si può richiedere ugualmente il mutuo: essere in possesso di case ereditate o comunque non utilizzabili che richiedono quindi per il soggetto l’acquisto di un altro immobile, essere in possesso di un’abitazione in misura pari o inferiore al 50% con altre persone, essere proprietario di un’abitazione data al coniuge in fase di separazione/divorzio, essere proprietario di un’abitazione non abitabile per una calamità naturale.
Laddove l’Inps abbia a disposizione ulteriori fondi da erogare, valuterà la possibilità di finanziare altri mutui anche per appartamenti/box/ristrutturazioni non connessi all’acquisto della prima casa.
Mutuo a tasso fisso: chi può presentare domanda
La richiesta può essere fatta da dipendenti o ex dipendenti che abbiano meno di 65 anni, in caso contrario la cifra dovrà essere tale da poter essere estinta in 15 anni. L’importo massimo erogabile dall’Inpdap è di 300.000 euro per l’acquisto di un immobile o per ampliare la propria casa, 150 mila euro per la manutenzione ordinaria, straordinaria o ristrutturazione dell’immobile purché si tratti del 40% del valore complessivo, 75 mila euro per l’acquisto di un box, garage o posto auto. Inoltre possono essere richiesti 6mila euro extra per le spese di contorno come assicurazione ecc.
Come presentare domanda
Per chiedere un mutuo il dipendente pubblico deve scaricare il modulo dedicato sul sito dell’Inps e compilare la domanda corredata da tutti i documenti, può essere presentata dal 1 al 10 gennaio, dal 1 al 10 maggio e dal 1 al 10 settembre nell’area riservata. Una volta scaduti i termini le domanda vengono vagliate ed entro 5 giorni si apprende se ci sono i finanziamenti necessari a coprire tutte le domande, in caso contrario viene stilata una graduatoria e l’esito viene pubblicato sul sito dell’Inps.
Pagamenti delle rate e possibilità di rinegoziare il mutuo: le condizioni
Chiunque richieda un mutuo ha la possibilità in corso d’opera di chiedere la rinegoziazione del proprio finanziamento, quindi modificare delle condizioni contrattuali e in particolare modificare sia la durata che il tipo di tasso, quindi si può passare da quello fisso a quello variabile e viceversa. Si tratta di un meccanismo molto utile nel caso in cui si presentino dei tassi particolarmente vantaggiosi.
Nel caso in cui si abbiano dei problemi come malattia, morte, perdita del lavoro, calamità si può richiedere la sospensione del pagamento per due rate. Il mutuatario ha sempre la possibilità di estinguere anticipatamente il mutuo senza pagare penalità. Mese per mese il rimborso avviene mediante bollettino MAV pagabile sia a sportello che online tramite banca e posta. Per scaricare ogni mese il MAV è necessario collegarsi al sito Inps alla propria pagina dove sono riportati i pagamenti.