Surrogare un mutuo agevolato ex Inpdap vuol dire rinegoziare i costi e la rata cambiando istituto finanziatore, il che vuol dire passare dall’Inpdap agli istituti bancari.
Surrogazione mutuo: quando conviene fare domanda
L’Inpdap ha aderito alla possibilità di surrogare il mutuo ovvero consentire a dipendenti pubblici ed ex dipendenti o pensionati che ne hanno fatto richiesta e che si trovino in un momento di difficoltà (a causa dello spread, di una riduzione dello stipendio ecc) di poter continuare a pagare la rata in modo sostenibile e quindi di poter rivedere il proprio piano di restituzione del prestito.
Ovviamente, prima di fare ricorso alla surrogazione del mutuo è possibile usufruire di alcune garanzie accessorie date dall’Inpdap ovvero la possibilità di saltare due rate per malattia, morte del beneficiario o del coniuge e cassa integrazione. Anche nel caso della surrogazione le domande generate saranno trattate come quando si fa richiesta di un mutuo, ci sono tempi da rispettare e viene stilata una graduatoria. Il richiedente però non deve sostenere alcun costo per accedere a questa agevolazione.
Mutuo da Inpdap a banca: domande e pagamenti
La portabilità del mutuo consente di passare ad un mutuo erogato dalla banca, in questo caso vengono coinvolti il debitore che richiede il mutuo, la banca surrogata ovvero l’Inpdap e la banca surrogante che è la nuova banca ad erogare credito.
Per ottenere questo beneficio è necessario essere in possesso dei requisiti richiesti e presentare apposita domanda all’INPS (Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica INPDAP è confluito nell’INPS Istituto Nazionale Previdenza Sociale che dal 2012 ha accorpato tutte le funzionalità dell’ex Inpdap e adesso gestisce tutto, anche i mutui).
Le domande vengono presentate ogni quadrimestre annualmente, il che vuol dire dal 1° al 10 gennaio per il primo quadrimestre, dal 1° al 10 maggio per il secondo quadrimestre e dal 1° al 10 settembre per il terzo quadrimestre. Tutti i moduli per la richiesta sono reperibili sul sito dell’Inps.
L’articolo 1202 del Codice Civile garantisce il diritto per il debitore a chiedere la surrogazione del mutuo, una delle caratteristiche importanti è che non vengano applicate nuovamente imposta di bollo e tasse, spese e commissioni di accensione mutuo, istruttoria ecc. In sostanza il debitore ne deve solo fare richiesta ma non dovrà pagare nulla più se non la rata del mutuo stesso.
Le domande vengono evase entro 30 giorni, non è detto però che queste siano necessariamente accolte. Se si passa da una banca all’Inpdap è possibile usufruire di un tasso fisso al 2.95% o un tasso variabile pari all’Euribor a 6 mesi, maggiorato di 200 punti per una durata che va da 10 a 30 anni, tranne per gli ultra sessantacinquenni la cui durata è fissata al limite dei 15 anni. Chi invece usufruisce della surrogazione del mutuo dall’Inpdap ad altra banca dovrà attenersi alle condizioni stabilite dall’ente creditore.
Portabilità del mutuo: quali documenti occorrono per farne richiesta
Per richiedere la domanda di surrogazione del mutuo dall’Inpdap alla banca è necessario presentare l’apposita documentazione: atto del finanziamento autenticato, polizza assicurativa, perizia tecnica, dichiarazione di agibilità dell’immobile, quietanza di pagamento, relazione del notaio. Nel caso in cui la persona che ha sottoscritto il mutuo deceda, i figli o il coniuge possono chiedere comunque la rinegoziazione ai fini dell’estinzione del mutuo.
Questo procedimento, completamente gratuito, è stato introdotto nel 2007 con la legge Bersani, l’importo del mutuo che viene surrogato è ovviamente la parte restante da restituire del finanziamento.
Coloro che possono farne richiesta devono essere le stesse persone che avevano fatto richiesta del mutuo quindi esclusivamente lavoratori (che abbiano un contratto a tempo indeterminato) e pensionati pubblici (che abbiano lavorato almeno un anno in un pubblico impiego) che necessitino di fondi per l’acquisto di un immobile (prima casa non di lusso), di fondi per la ristrutturazione o l’acquisto di un box o di un garage.
Va ricordato che questi mutui possono raggiungere il tetto dei 300 mila euro per l’acquisto di un immobile, 150 mila euro per la ristrutturazione dello stesso o 75 mila euro nel caso di acquisto di box auto o posto auto.
Tutta la procedura che riguarda la richiesta di finanziamento al nuovo istituto bancario è a carico del soggetto debitore il che vuol dire selezionare un istituto di credito che dia la possibilità di avere un tasso agevolato, fisso o variabile che sia, e che possa accettare la domanda di trasferimento.
Una volta accettato lo stesso da parte dell’ente bancario questo è tenuto entro 30 giorni a dare comunicazione altrimenti l’istituto che cede il mutuo dovrà pagare una penale dell’1% del valore del mutuo per ogni mese di ritardo.
Le banche cessorie dovranno farsi carico di tutti i costi di trasferimento e gestione del mutuo. Si tratta comunque di una procedura abbastanza semplice, gli unici limiti sono nelle tempistiche e nell’attesa di una graduatoria come avviene normalmente per la richiesta di un mutuo ex Inpdap, questa può variare di molto ma c’è anche la possibilità che avanzino fondi e che vengano finanziati anche acquisti di immobili secondari, tutto dipende dal numero di richieste pervenute ed evase in quei quattro mesi. La risposta della sede Inps di competenza per la graduatoria arriva comunque nel giro di una settimana.