Inpdap surroga mutuo: cosa significa surrogare
Con la soppressione dell’Inpdap definita dal Decreto Salva Italia del Governo Monti, le pratiche relative a dipendenti e pensionati pubblici sono passate di competenza dell’Inps. Attraverso la Gestione Dipendenti Pubblici, l’Istituto concede agli iscritti mutui ipotecari a condizioni agevolate per l’acquisto di unità immobiliari da adibire a prima casa o per la surroga di mutui prima casa già contratti con istituti di credito.
Ma cos’è la surroga? Si tratta della pratica che consente di trasferire un mutuo dalla banca originaria a un altro istituto di credito. Surrogando il mutuo il cliente ha la possibilità di modificare le condizioni di rimborso del credito, quali tasso di interesse, spread, durata del piano di ammortamento e importo delle rate.
Surroga mutuo Inpdap: requisiti per l’accesso
Non è tuttavia possibile richiedere nuova liquidità, la normativa prevede, infatti, che l’importo del mutuo surrogato corrisponda esattamente al debito residuo con la banca originaria. È bene precisare che il trasferimento del mutuo comporta anche quello dell’ipoteca immobiliare a garanzia del credito e della relativa polizza assicurativa. Come definito dal Decreto Bersani (legge n.40/2007) la surroga del mutuo è una pratica completamente gratuita per il cliente.
Inpdap surroga mutuo: come accedere? La prestazione è riservata agli iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici in attività di servizio con contratto a tempo indeterminato, e ai pensionati iscritti da almeno 3 anni alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali.
Inpdap surroga mutuo prima casa: condizioni di rimborso mutui Inpdap
Ai fini dell’accesso al credito è necessario inoltre che l’iscritto e i componenti del suo nucleo familiare non risultino proprietari di un’altra abitazione sita sul territorio nazionale oltre a quello oggetto di mutuo. L’importo massimo erogabile è di 300 mila euro e la durata del finanziamento può essere di 10, 15, 20, 25 o 30 anni.
Per quanto riguarda invece il tasso di interesse, può essere sia fisso che variabile. In caso di mutui a tasso fisso, è previsto un tan agevolato del 2,95%, mentre scegliendo un finanziamento a tasso variabile si avrà un interesse del 3,50% per il primo anno e successivamente un tasso variabile definito in base al valore dell’Euribor a 6 mesi, maggiorato di 90 punti base.
Per quanto riguarda la richiesta di finanziamento, la domanda, corredata da tutta la documentazione prevista, deve essere inviata esclusivamente in via telematizzata. L’istanza può essere inviata esclusivamente nelle finestre temporali predisposte dall’istituto, ossia dal 1° al 10 gennaio, dal 1° al 10 maggio e dal 1° al 10 settembre di ogni anno. Le domande con documentazione incompleta saranno automaticamente rigettate.