Richiesta della surroga verso ex INPDAP: in cosa consiste?
Come ormai è ben noto, dal 2012 in poi l’Inpdap si è trasformato in Inps, dapprima infatti er acronimo di Istituto Nazionale di previdenza ed assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica, ora invece è l’istituto Nazionale di previdenza sociale.
Nonostante questo cambiamento nella forma, questo ente tuttora si occupa di svolgere le stesse funzioni che svolgeva prima di quell’anno e tra queste anche quella di poter fungere da surrogante su richiesta di un mutuatario che ha acceso un mutuo presso un’altra banca e che per l’appunto desidera trasferirlo presso l’Inps.
Il procedimento può sembrare per molti molto complicato, ma in realtà farlo è davvero semplice e possiamo sintetizzare il tutto in pochi e semplici passaggi che riportiamo di seguito.
Nel concreto accade che il mutuatario decide di accendere un mutuo con l’ex Inpdap andando ad usufruire dell’ipoteca originaria e lasciando identica la cifra del debito, ciò che invece varia sono determinate condizioni che vengono messe a disposizione dal novo ente surrogante e che quindi rappresentano un grande vantaggio, ossia la possibilità di modificare il tasso di interesse e la durata del pagamento di quest’ultimo.
Nei paragrafi successivi andremo ad analizzare dettagliatamente altri aspetti che concernono la vera e propria richiesta di surroga, le condizioni alle quali ottenerla, le normative e molto altro ancora.
Effettuare il passaggio al mutuo ex Inpdap: condizioni
Il passaggio ad un mutuo Inpdap richiede di seguire un iter ben preciso e di sottostare ad una serie di condizioni senza le quali non si può ottenere la portabilità, vale a dire la possibilità di surroga, di seguito si elencano tali condizioni:
- l’immobile non deve essere stato valutato come immobile di lusso;
- l’immobile non deve essere sotto ipoteca, pegno o privilegi di vario genere;
- l’immobile deve essere libero e disponibile;
- Il mutuatario e tutto il suo nucleo familiare devono avere residenza presso tale immobile;
- l’immobile deve trovarsi nel territorio italiano e non all’estero.
Dopo che sia stato appurato che tutte queste condizioni sussistono, si può procedere con il presentare la domanda di portabilità presso l’ex Inpdap attuale Inps.
Effettuare il passaggio al mutuo ex Inpdap: domanda e tempistiche
La domanda viene effettuata presentando all’ente determinati moduli e documenti di cui in seguito faremo menzione, ma è bene porre l’attenzione sul fatto che la semplice richiesta di surroga non equivale ad un sicuro ottenimento di quest’ultima.
Infatti l’Inps non sempre ha a propria disposizione tutti i fondi necessari a soddisfare le richieste di portabilità che le giungono in seno, in molti casi la richiesta verrà lasciata in sospeso ed il mutuatario verrà messo in specifiche graduatorie di merito nell’attesa che giungano i fondi per soddisfare la sua richiesta.
La domanda inoltre non può essere presentata in qualsiasi momento, ma è possibile farlo solo una volta ogni quadrimestre e nello specifico solamente nei mesi di gennaio, maggio e settembre. Una volta che la richiesta viene accettata, l’Inps diventerà a tutti gli effetti ente surrogante e pagherà il debito con la banca surrogata, il mutuatario quindi dovrà iniziare a pagare il restante debito da saldare con il nuovo ente.
Normativa e documenti necessari alla surroga
Il processo della surroga è sancito dal Codice Civile nello specifico dall’articolo 120, che nel 2008, con la Finanziaria di quell’anno ha subito una serie di modifiche e novità derivanti dal decreto Bersani che di seguito andiamo ad elencare: la surroga è esente da determinati tipi di tasse ed imposte, come ad esempio l’imposta di registro, di bollo, catastali ed ipotecali; il mutuatario che richiede la portabilità non deve pagare le commissioni e gli spettano tutti i benefici fiscali; la surroga può essere richiesta anche nel caso in cui il richiedente abbia precedentemente acceso un mutuo presso enti di previdenza obbligatoria.
Prese in considerazione tutte queste novità, il mutuatario potrà scaricare e compilare i moduli per la richiesta e presentarli all’ente, questi ultimi possono essere di due tipi: modulo 8a per gli immobili costruiti prima del 1967; modulo 8b per tutte le case edificate successivamente.
Le due tipologie di surroga
Passiamo adesso ad analizzare nel dettaglio le due tipologie di surroga che è possibile richiedere, mettendo in evidenza quelle che sono le caratteristiche principali, quali tassi di interesse, durata ed altro ancora.
- Surroga verso Inpdap: si tratta della surroga che è stata per l’appunto presa in considerazione in questa guida. Consiste nel trasferimento del mutuo da una banca surrogata ad una banca surrogante, vale a dire l’ex Inpdap, che salda il debito con la precedente banca ed accende un nuovo mutuo col mutuatario fissando un nuovo tasso e una nuova durata per estinguere il debito. Il tasso è solitamente del 2,95% mentre la durata può variare tra i 10 ed i 15 anni a seconda delle esigenze del richiedente, ma nel caso in cui quest’utimo abbia più di 65 anni, la durata massima può essere solo 15 anni.
- Surroga da Inpdap ad un’altra banca surrogante: si tratta del caso opposto a quello analizzato. Non si possono fornire informazioni certe a riguardo perchè il nuovo tasso e la nova durata del mutuo verranno stabilite dal singolo ente surrogante che verrà selezionato.