Le certificazioni degli interessi passivi per chi ha sottoscritto un mutuo Inpdap sono utili al fine di sottoscrivere gli interessi passivi del proprio mutuo e richiedere eventuali agevolazioni ai fini Irpef.
Interessi passivi ex Inpdap: quali tasse è possibile scaricare
La legge stabilisce infatti che chi ha acquistato la prima casa con un mutuo richiesto all’ex Inpdap (la Servizi Gestione Dipendenti Pubblici è confluita attualmente nell’INPS a seguito di quanto stabilito con la legge del 2012, qualsivoglia pratica, mutuo o finanziamento è quindi sottoposto alla gestione dell’Istituto nazionale della previdenza sociale) possa detrarre dalle proprie tasse il 19% delle spese effettuate per il mutuo stesso.
Questa detrazione è possibile sia per chi compila il 730 che per chi presenta l’Unico, nel caso di 730 precompilato sul sito dell’Agenzia delle Entrate la certificazione viene caricata in automatico.
Ad avere diritto all’agevolazione sono i soggetti che hanno stipulato il mutuo, ovvero dipendenti pubblici o pensionati che abbiano lavorato almeno un anno e che abbiano sottoscritto un finanziamento per l’acquisto di un’abitazione principale, quindi casa di residenza non di lusso.
Per usufruirne nessuno dei familiari conviventi deve possedere un bene immobile, salvo alcune eccezioni, pena la decadenza dei benefici. In caso di divorzio invece, il coniuge separato ha comunque diritto alla detrazione che è fissata ad un massimale di 4 mila euro, nel caso specifico deve essere dichiarato che è in atto un mutuo cointestato con un coniuge non fiscalmente a carico.
A questa quota si devono aggiungere poi le altre spese per interessi, oneri accessori e rivalutazione dei costi. La cifra è da intendersi a persona quindi in caso di co-intestazione è il doppio.
Interessi passivi mutuo ex Inpdap: quando spetta la detrazione Irpef
La detrazione pari al 19% sugli interessi passivi del mutuo spetta in alcuni casi e ha ovviamente delle eccezioni. Per i mutui stipulati prima del 1 gennaio 2001 la detrazione spetta solo se l’abitazione è stata adibita ad uso familiare entro sei mesi dall’acquisto.
Per il mutuo la detrazione è attiva a partire dalla stipula del mutuo, per quanto concerne la ristrutturazione dell’immobile la detrazione parte dalla data in cui la casa viene utilizzata entro due anni dall’acquisto stesso.
Se l’immobile acquistato è locato la detrazione è valida solo se il proprietario dell’immobile notifichi entro tre mesi l’intimazione di sfratto e se la casa stessa venga liberata entro un anno permettendo al debitore di utilizzare l’immobile come prima casa. La detrazione spetta anche a coloro che hanno acquistato la casa ma sono stati costretti in secondo momento a trasferirsi per motivi di lavoro.
Interessi passivi mutuo ex Inpdap: quando NON spetta la detrazione Irpef
La detrazione del 19% sulla tassazione non spetta a coloro che non utilizzano l’abitazione come prima casa, anche se l’hanno fatto in passato l’agevolazione decade nel momento in cui non viene più utilizzata a meno che il trasferimento in altra abitazione non sia dovuto a motivi di lavoro o sanitari da comprovare.
Il bonus Irpef non può essere utilizzato da colui che stipula il mutuo per acquisire una pertinenza dell’abitazione principale, la regola vale non solo per i mutui stipulati oggi ma anche per quelli già erogati e in corso di restituzione.
Calcolare la detrazione Irpef sul mutuo ex Inpdap
Per calcolare la detrazione è possibile fare il seguente conteggio: costo di acquisto dell’immobile X interessi passivi pagati / capitale che è stato finanziato. Il risultato ottenuto deve essere poi moltiplicato per 19 e diviso per 100. Il risultato finale è la detrazione degli interessi per il mutuo stipulato che si può ottenere.
Ovviamente la cifra per il conteggio è la cifra che appare nel rogito comprensiva degli oneri accessori. Nel caso in cui venga rinegoziato il mutuo con un altro istituto bancario deve comunque essere inserita la cifra corretta e non il capitale erogato se questo è superiore al costo effettivo della casa.
Consultare la certificazione degli interessi passivi mutuo Inpdap 2024
Per consultare gli interessi passivi è possibile accedere alla propria area online sul sito dell’Inps inserendo il codice fiscale e il pin, cliccando poi su servizi online, servizi per il cittadino, area tematica, credito mutui ipotecari edilizi, consultazioni e infine consultazione certificazione interessi passivi.
Richiedere e stampare le suddette certificazioni per chi non avesse disponibilità di farlo comodamente da casa è comunque possibile attraverso i canali territoriali che operano con le sedi Inps chiedendo direttamente agli operatori presenti. L’Inps informa di volta in volta mediante un avviso online la possibilità di reperire la documentazione relativa agli interessi passivi specificando il periodo disponibile. Quindi è sempre opportuno controllare prima di recarsi alla sede territoriale se il periodo di interesse è già disponibile.
L’operazione non è complessa e si può fare tranquillamente utilizzando il modello 730 precompilato, in caso contrario se a questo vanno apportate delle modifiche si può richiedere l’ausilio di un commercialista o rivolgersi al CAF presente su tutto il territorio che per una cifra non esosa potrà presentare il 730 o Unico e consentire al soggetto debitore di richiedere la detrazione dell’Irpef pari al 19%.