Cos’è l’INPDAP
L’ Inpdap, istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica, dal punto di vista giuridico è un ente pubblico non economico che offre svariati servizi ai dipendenti statali.
Istituito nel 1994 con un decreto legislativo, si occupa prevalentemente di prestazioni previdenziali (per lo più pensioni e contribuzioni), creditizie e sociali. Per consentire ciò attinge, a seconda della disponibilità di capitale, dal Fondo Credito, costituito dai contributi dei dipendenti statali, che effettua sia interventi in via ordinaria che emergenziale.
Nel 2011, con il decreto Salva Italia del governo Monti, l’Inpdap viene soppresso e le sue funzioni, così come i dipendenti, accorpate a quelle svolte dall’Inps, l’ Istituto nazionale della previdenza sociale.
Quindi anche tutte funzioni dell’ ex Inpdap relative ai mutui sono svolte, ad oggi, dall’ufficio Gestione Dipendenti Pubblici Inps.
Come ottenere un mutuo INPDAP sulla seconda casa: Requisiti
Tra queste forme di previdenza previste per i dipendenti e pensionati ex Inpdap, vi è la possibilità di ottenere mutui a condizioni vantaggiose rispetto a quelle offerte normalmente dal mercato.
Il requisito necessario per poter accedere ai mutui ex Inpdap sulla seconda casa è di tipo lavorativo: è necessario essere dipendenti statali a tempo indeterminato attualmente in servizio ed iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici, o in alternativa, pensionati iscritti da almeno un anno alla Gestione Unitaria Autonoma delle prestazioni creditizie e sociali.
Inoltre, bisogna soddisfare almeno una delle seguenti condizioni:
- il richiedente o gli altri membri del suo nucleo familiare sono proprietari di un’abitazione ricevuta per successione mortis causa o per donazione inter vivos, inutilizzabile per almeno cinque anni;
- il richiedente o gli altri componenti del suo nucleo familiare risultano proprietari di abitazioni in misura inferiore al 50%;
- il richiedente è proprietario di un’abitazione che, in seguito a un provvedimento giudiziale di separazione, risulta assegnata all’altro coniuge;
- il richiedente è proprietario di un’immobile dichiarato inagibile, in seguito a calamità naturali.
Nel caso di mutuo trentennale, però, è presente un limite di età: bisogna avere al massimo 49 anni, in modo da riuscire ad estinguerlo entro gli 80.
Come ottenere un mutuo ex INPDAP sulla seconda casa: Procedure da seguire, domanda e graduatorie
Quindi, una volta certi di aver soddisfatto i requisiti, si può presentare la domanda, esclusivamente online, e dal primo al decimo giorno dei mesi di gennaio, maggio e settembre.
Bisogna quindi accedere al sito www.inps.it, entrare nell’area riservata e registrarsi con il codice fiscale e l’apposito Pin. Una volta effettuato l’accesso, compariranno tutti i documenti da compilare per la presentazione della domanda.
Le procedure di assegnazione sono strettamente correlate alla disponibilità di capitale, ripartita ogni quattro mesi alle direzioni regionali.
Se le domande superano la disponibilità del Fondo, vengono realizzati dei bandi contenenti le graduatorie con i vincitori. Tali graduatorie sono stilate tenendo conto di alcuni criteri, come la composizione e il reddito del nucleo familiare. Nel caso in cui alcuni partecipanti al bando abbiano lo stesso punteggio, viene premiato il dipendente o pensionato iscritto da maggior tempo al Fondo.
Caratteristiche del mutuo sulla seconda casa: Gli accordi tra BNL e INPS
Rispetto al mutuo sulla prima casa, che può essere richiesto nel caso il soggetto non sia proprietario di immobili, il numero di agevolazioni è inferiore.
Innanzitutto, la somma messa a disposizione è minore, l’imposta sostitutiva agevolata è fissata al 2% (contro lo 0,25% della prima casa), le garanzie sono più restrittive e non sono previste una serie di sgravi fiscali, come le detrazioni, l’ accesso al fondo di garanzia e le spese istruttorie.
Ad erogare il mutuo è direttamente la Banca BNL che, in base ad una serie di convenzioni con ex Inpdap, offre condizioni particolarmente convenienti.
BNL propone due modalità:
- a tasso fisso, indipendente dall’andamento del mercato che, per sua natura, è oggetto di continue oscillazioni, sia in negativo che in positivo;
- a tasso variabile. Il tasso variabile, invece, dipende dagli accordi BNL-INPS e l’ erogazione massima è di 50 000 euro. In questo secondo caso non sono previste le spese d’ufficio e l’unica garanzia è lo stipendio stesso del dipendente, al quale ogni mese viene applicata una detrazione che non supera mai il 20% del totale.
Si tratta di un sistema che vuole tutelare gli enti e, al contempo, offrire il maggior numero di garanzie al mutuatario ed di essere poco invasivo dal punto di vista economico.
E’ importante ricordare che con il mutuo è possibile acquistare esclusivamente a beni immobili, ma non di lusso. Il mutuatario, inoltre, ha la possibilità di effettuare la surrogazione, ossia trasferire il mutuo già stipulato precedentemente a quello Inpdap, senza spese, con l’ipoteca originaria e un nuovo tasso di interesse.
E’ anche possibile effettuare l’estinzione anticipata del debito. Attraverso rate semestrali viene pagato il debito, in rate comprensive degli interessi. Una volta decisa la modalità, ex Inpdap e BNL fanno stipulare al mutuatario una polizza assicurativa, che funge da tutela per i due enti nel caso di morte prematura del soggetto o inabilità al lavoro.