Mutui Inpdap » Mutuo INPDAP 100 per cento

Mutuo INPDAP 100 per cento

Mutuo INPDAP 100 per cento

Per coloro che sono dipendenti pubblici in attività o in pensione, che risultino iscritti alla gestione ex Inpdap, oggi gestita dall’Inps, esiste un tipo di mutuo chiamato appunto Inpdap, che prevede l’erogazione di un tasso agevolato sugli ipotecari edilizi.

Il mutuo Inpdap è pertanto una modalità di finanziamento agevolato che aiuta coloro che lavorano alle dipendenze dello Stato ad acquistare la propria casa ad un tasso più conveniente.

Per usufruire di questa agevolazione, è importante tuttavia che si stia effettuando l’acquisto di una prima casa e non si tratti di una proprietà di lusso, o che il mutuo venga utilizzato per sostenere spese di ristrutturazione della stessa, o ancora per l’acquisto di un box auto o posto auto.

Questa condizione fa si che l’importo massimo che può essere erogato tramite il finanziamento agevolato non sia superiore a trecentomila euro, comprendendo le spese accessorie, e pertanto il mutuo non può superare il 100 per cento del valore di perizia stabilito per l’immobile acquistato.

Destinatari e finalità per ottenere il mutuo Inpdap

L’ INPS dà la possibilità ai dipendenti pubblici ed ai pensionati del medesimo settore che abbiano effettuato un’iscrizione da almeno tre anni al Fondo di Credito a loro dedicato, di usufruire di un mutuo a tassi più bassi che è garantito attraverso un’ipoteca sull’immobile che si andrà ad acquistare o ristrutturare.

Nel contratto che si andrà a predisporre sono coinvolti da una parte il mutuatario, ovvero colui al quale è destinato il mutuo e riceve il prestito, e dall’altra il mutuante che rappresenta il soggetto che deve erogare il finanziamento ovvero l’INPS che dal 2012 ha assorbito l’Inpdap.

I mutuatari devono anche possedere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ed il fondo di credito al quale devono essere iscritti è la gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

La finalità per la quale viene concesso il mutuo Inpdap è quella di agevolare i dipendenti pubblici e statali nell’acquisto della prima casa che viene stabilita come residenza dei soggetti e del nucleo familiare, o anche per la ristrutturazione della stessa comprendendo le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Invece come stabilito dal Decreto del Ministero del lavori pubblici del 1969, questo tipo di finanziamento non può essere richiesto per acquistare o ristrutturare una seconda casa o comunque una proprietà di lusso. In alternativa il mutuo può essere utilizzato per acquistare o costruire personalmente un box auto che sia di pertinenza dell’alloggio indicato come prima casa dell’iscritto all’ex gestione Inpdap.

Importo massimo finanziato dal mutuo Inpdap

Il mutuo Inpdap ha un importo massimo finanziabile che dipende dalla finalità per la quale è stato richiesto lo stesso. Se si tratta infatti di erogare un prestito per l’acquisto o la costruzione di un box auto o un posto auto pertinente all’alloggio indicato come residenza del dipendente pubblico, non è possibile richiedere una somma che superi i settantacinquemila euro.

Quando invece il finanziamento viene richiesto per effettuare dei lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria sulla prima casa, volti all’ampliamento o alla trasformazione della stessa, si può ottenere un prestito fino al 40% del valore dell’immobile, non superando comunque i cento quarantamila euro.

Il caso in cui si ottiene un importo finanziabile più alto è l’acquisto di prima casa o anche per la costruzione della stessa, dove tuttavia non si può superare la cifra di trecentomila euro. Il mutuo Inpdap non può comunque superare il cento per cento del valore dell’immobile stabilito in perizia dai tecnici Inps, per cui bisogna dichiarare il prezzo di acquisto che deve risultare superiore alla somma erogata attraverso il mutuo.

Sul mutuo verranno stabiliti dei tassi di interesse di tipo fisso o variabile, ai quali può essere aggiunta una cifra fino a seimila euro che corrisponde alle spese che riguardano l’assicurazione contro l’invalidità del soggetto pagante o la perdita di lavoro.

Tutte le spese che quindi riguardano l’assicurazione, la perizia giurata, l’iscrizione ipotecaria e le spese notarili, sono a carico del beneficiario del mutuo e vengono comprese nel massimo della somma erogata corrispondendo allo 0,5%.

Quando entrambi i coniugi che richiedono il finanziamento Inpdap sono iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, possono richiedere un mutuo cointestato ma l’importo che ottengono è sempre il medesimo anche se viene ripartito tra i contestatari.

Tassi di interesse relativi al mutuo Inpdap

I tassi di interesse collegati al mutuo Inpdap vengono decisi dal consiglio di amministrazione dell’Inps e possono essere sia fissi che variabili. Il tasso fisso è stato stabilito dalla Determinazione Presidenziale n.64 del 2015, che ha abbassato lo stesso dal 3,75% al 2,95%.

Esso dipende anche dalla durata del finanziamento che può estendersi dai dieci ai trent’anni con scatti di cinque anni. Per i mutui a tasso viaribile invece, è stato stabilito un tasso di partenza iniziale del 3,50%, che ha validità solamente per il primo anno, variando poi a partire dal terzo anno dove si considera come base per il calcolo del tasso l’Euribor a sei mesi, calcolato a 360 giorni e rilevato o il 30 Giugno o il 31 Dicembre del semestre precedente.

Per entrambi i tassi, sia fisso che variabile, vengono ricomprese anche le spese di gestione del mutuo come quelle notarili o di iscrizione ipotecaria, che vengono quindi pagate all’interno della rata del mutuo Inpdap.